Le sostanze più comunemente utilizzate per avvelenare gli animali sono lumachicida, topicida, antiparassitari. Tutte sostanze che agiscono in maniera differente, ma che comportano, nei casi di maggior gravità, alla morte dell’animale.
Avvelenamento da lumachicida (Metaldeide)
Introduzione
E’ una grave intossicazione che si realizza in seguito all’assunzione accidentale di metaldeide (comune veleno per lumache/lucertole).
Cause
L’ingestione di poche gocce per via orale oppure di acqua di scolo contaminata possono essere letali. Anche l’assunzione di lumache o lucertole avvelenate può essere gravemente dannoso sia per il cane che per il gatto.
Sintomi
I primi sintomi sono il vomito (in genere di schiuma bluastra/azzurra/violacea) e le crisi convulsive che insorgono a distanza di minuti o ore dall’ingestione. Il cane viene in genere trovato dal proprietario con schiuma alla bocca, disteso su un fianco; possono essere presenti forti tremori muscolari, fauci serrate e movimenti involontari di ‘‘pedalamento’’. Talvolta si ha perdita di cocienza. Quando si riscontrano tali sintomi il paziente deve essere trasportato immediatamente in pronto soccorso. Il paziente avvelenato è a serio rischio di vita, soprattutto nelle prime ore dall’ingestione, quindi l’intervento deve essere repentino. La possibilità o meno di salvarsi dipende dalla quantità di veleno assunto, dall’età del soggetto, dal suo stato di salute e dal tempo trascorso tra l’assunzione e le prime cure. Nel caso si veda il proprio animale assumere tali sostanze o un veleno in generale è necessario tentare di farlo vomitare immediatamente (far bere acqua e sale; oppure acqua ossigenata) e recarsi subito al pronto soccorso! Ricordarsi se possibile di portare anche la scatola contenente il veleno.
Diagnosi
La diagnosi è basata sulla storia clinica ambientale (nella maggior parte dei casi si chiede al proprietario quali veleni sono presenti nell’area di casa in cui vive il cane o il gatto), dal materiale contenuto nel vomito e nelle feci.
Terapia
Ai soggetti ancora coscienti, che hanno assunto il tossico da meno di 8 ore, viene indotto il vomito tramite la somministrazione di alcuni farmaci specifici, se il soggetto è in preda a convulsioni o tremori vengono somministrati farmaci per via endovenosa al fine di interrompere la crisi convulsiva. Contemporaneamente si effettua un prelievo di sangue per valutare i parametri delle funzionalità d’organo. Successivamente, una volta effettuati i le prime terapie, si esegue una fluidoterapia basata sugli esami di laboratorio e si applica un sondino rinoesofageo (un tubicino di gomma che dal naso permette di somministrare farmaci nello stomaco del paziente) al fine di poter somministrare carbone attivo vegetale (sostanza che impedisce l’assorbimento intestinale della sostanza tossica). La prognosi è sempre riservata e in genere sono necessari dai 3 ai 5 giorni di ricovero per definire l’animale fuori pericolo.
Prevenzione
Se è necessario usare sostanze tossiche (veleno per topi, veleno per lumache, diserbanti, insetticidi ecc.) è opportuno assicurarsi che il cane o il gatto non possa accedere alle aree in cui sono poste tali sostanze.
Avvelenamento da topicida (Rodenticidi anticoagulanti)
Introduzione
Si tratta di un grave avvelenamento che si manifesta a distanza di 1-7 giorni dall’ingestione del veleno o del roditore che ha assunto tali sostanze.
Cause
Tale veleno svolge la sua azione di anticoagulante causando una mancata produzione di alcuni fattori della coagulazione. La mancanza di tali fattori può causare emorragie gravissime.
Sintomi
Depressione, letargia, inappetenza, sanguinamento gengivale, sanguinamento dal naso, vomito con sangue, feci con sangue (feci possono apparire anche marcatamente nere), urine con sangue.
Trattamento
Se il veleno è stato ingerito da poche ore, il veterinario provocherà il vomito nel paziente con l’intento di allontanare dal suo canale digerente la maggior parte delle sostanze tossiche ingerite. L’esecuzione di test della coagulazione è particolarmente utile per la diagnosi, la prognosi e l’efficacia della terapia adottata. La somministrazione di carbone attivo e vitamina K sono le terapie più comunemente adottate. Nei casi gravi è necessario ricoverare il paziente e sottoporlo a trasfusioni di sangue.
Prevenzione
Non usare veleni per topi in presenza di cani e gatti. Se esiste il dubbio che un cane o un gatto abbiano ingerito veleno per topi, anche in assenza di sintomi, è strettamente necessario recarsi dal veterinario per eseguire i test diagnostici ed impostare una terapia preventiva.
Intossicazione da antipulci
Introduzione
Si tratta di un’intossicazione legata al contatto/assunzione con alcuni farmaci antipulci che si trovano in commercio. L’intossicazione può essere fatale se non trattata immediatamente a causa delle lesioni prodotte a carico del sistema nervoso centrale.
Cause
La causa scatenante può essere un sovradosaggio di prodotti antipulci oppure l’utilizzo di prodotti antipulci specificatamente per il cane nei gatti.
Terapia
La terapia consiste nella rimozione del farmaco il più precocemente possibile ed il ricovero e cure presso una clinica veterinaria.
Prevenzione
Utilizzare i farmaci antiparassitari solo dietro consiglio medico veterinario, quando si esegue acquistano presso negozi o centri commerciali, leggere attentamente le modalità d’uso e la specie per la quale il farmaco è indicato e consentito.
Intossicazione da cioccolato
Introduzione
Si tratta di un avvelenamento domestico causato da alcune sostanze eccitatorie contenute nel cioccolato (di qualsiasi qualità) denominate metilxantine.
Cause
L’intossicazione può avvenire per ingestione di grosse dosi di cioccolato (uovo di Pasqua, barretta di cioccolato), ma anche a seguito di piccole ingestioni ripetute nel tempo (un cioccolatino al giorno). La cioccolata più pericolosa è quella fondente.
Sintomi
La sintomatologia compare circa dopo 2-4 ore l’ingestione del cioccolato e include: vomito, diarrea, perdite di urina, febbre, difficoltà nella deambulazione fino alla comparsa di convulsioni (crisi simil epilettiche).
Terapia
L’induzione del vomito rappresenta il primo trattamento da effettuare. Se le condizioni del paziente lo richiedono si può rendere necessario l’ossigenoterapia e la fluidoterapia per ripristinare il circolo sanguigno, devono essere somministrati farmaci anticonvulsivanti, il paziente deve essere ricoverato fino alla regressione dei sintomi.
I sintomi principali di un sospetto avvelenamento sono quindi svariati. ...
Con questi veleni, infatti, dai 30 minuti alle 2 ore dopo l'ingestione il
cane può presentare i seguenti sintomi: gli arti si irrigidiscono. diventa incapace di mantenersi sulle zampe pertanto in caso di dubbio è sempre opportuno contattare immediatamente il
medico veterinario.
Cosa dice la Legge
In base all’art. 544-bis del nostro codice penale "chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi", mentre nel caso di maltrattamenti di animali, l’art. 544-ter del codice penale sancisce che "chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche ecologiche è punito con la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se (...) deriva la morte dell'animale"
Anche la Legge sulla caccia (Legge 157/92 art. 21) vieta espressamente di diffondere veleni e punisce il trasgressore con un’ammenda fino a 1549,37 euro. Il Testo Unico delle Leggi Sanitarie, oltre a un’ammenda da 51,65 euro fino a 516,46 euro, prevede da sei mesi a tre anni di reclusione. L’anno scorso, poi, il Ministero della Salute ha prorogato l’Ordinanza concernente le norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o bocconi avvelenati (Ordinanza del gennaio 2014 - GU Serie Generale n.51 del 3-3-2014), indice di un’attenzione sempre presente nel nostro ordinamento alla riduzione di azioni rivolte contro gli animali.
e se diventasse omicidio?
Il pericolo dell’avvelenamento non è solo rivolto nei confronti degli animali, poiché lasciare liberamente esche e bocconi avvelenati nelle campagne, nei boschi o sugli angoli delle strade mette in serio pericolo anche la vita dell’uomo e soprattutto dei bambini che, più degli adulti, potrebbero entrare in contatto con le sostanze altamente tossiche disseminate. Per questo il nostro ordinamento, oltre a punire gli atti di avvelenamento, sottolinea l’importanza di denunciare la scoperta di esche o cibo avvelenato o i casi di avvelenamento di animali di cui si è testimoni, sia come proprietari che non. La denuncia va fatta anche se l’avvelenamento non ha causato la morte dell’animale o in caso della semplice minaccia di avvelenamento.
L’uso di bocconi avvelenati è un problema di sanità pubblica e animale che riveste una grande importanza anche per l’opinione pubblica. L’efficacia dell’ordinanza ministeriale (O.M. 18/12/2008) può essere aumentata attraverso una specifica attività di sensibilizzazione nonché attraverso le conoscenze tecniche.
É inoltre importante ricordare che esistono diversi tipi di avvelenamento talvolta anche accidentale. Riconoscere il tipo di intossicazione ed essere in grado di prestare un primo soccorso può salvare la vita del vostro animale.
Ma l'intervento di un medico veterinario e sempre indispensabile!
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